Chiocciola la casa del nomade
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Chiocciola la casa del nomade

Associazione culturale di comunità, educazione ambientale e cura del territorio
Coordinamento comunicazione
Social media management
Gestione contenuti narrativi e promozionali
Ufficio stampa
Contenuti editoriali
Luogo
Pennabilli (RN)
Cliente
Chiocciola la casa del nomade APS
Anni di produzione
2019 – oggi
Link di riferimento
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Chiocciola la casa del nomade è un’associazione di promozione sociale nata a Pennabilli, nell’Appennino romagnolo, da un gruppo di abitanti, educatori, professionistə e ricercatorə uniti dal desiderio di vivere e trasformare il territorio attraverso pratiche di comunità, pedagogia attiva, arte e cittadinanza.

Negli anni l’associazione è diventata un luogo di incontro, scambio e attivazione: un laboratorio permanente che accoglie persone, progetti, residenze, processi educativi e culturali, valorizzando le relazioni e i saperi che attraversano il territorio.

La comunicazione è parte integrante di questo percorso. In un contesto in cui mancava una struttura comunicativa consolidata, il lavoro è stato quello di costruire nel tempo un linguaggio coerente, capace di raccontare con chiarezza e sensibilità la visione dell’associazione e le sue molteplici attività.

Attraverso una collaborazione continuativa (Linda e Gregorio fanno anche parte del direttivo dell’associazione) si è lavorato alla cura e al consolidamento della comunicazione, all’affinamento dei contenuti testuali e narrativi, alla produzione di strumenti editoriali come la fanzine e alla gestione dei canali digitali.

Un lavoro in continua evoluzione, orientato a rendere visibili i processi, più che i soli risultati, e a far emergere la voce plurale che abita Chiocciola.

Sfide e obiettivi
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⟶ Dare coerenza e continuità alla comunicazione dell’associazione, mantenendo la complessità delle sue attività e visioni.

⟶ Rendere visibili processi educativi, culturali e comunitari spesso difficili da raccontare in forma sintetica.

⟶ Favorire una narrazione accessibile ma non semplificata, capace di parlare a pubblici diversi: abitanti, reti locali, enti, artistə, educatori/trici, giovani.

⟶ Costruire un sistema di strumenti comunicativi (testi, materiali editoriali, social, sito) in grado di sostenere nel tempo l’evoluzione del progetto.

⟶ Rafforzare la percezione di Chiocciola come soggetto culturale e sociale attivo, autorevole e radicato nel territorio.

⟶ Offrire supporto strategico e operativo alla comunicazione delle attività, sia ordinarie che progettuali (bandi, eventi, residenze, laboratori, formazioni).

Risultati
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⟶ Consolidamento della comunicazione dell’associazione, oggi riconoscibile e coerente nei diversi contesti in cui opera.

⟶ Produzione di materiali narrativi, promozionali ed editoriali (tra cui la fanzine), in grado di rappresentare i valori e le pratiche di Chiocciola.

⟶ Rafforzamento dei canali digitali, utilizzati non solo per promuovere ma anche per condividere riflessioni, storie, prospettive.

⟶ Aumento della partecipazione e della riconoscibilità dell’associazione all’interno delle reti culturali e sociali del territorio.

⟶ Maggiore accessibilità delle informazioni per pubblici diversi, in un equilibrio tra cura del linguaggio, chiarezza e coinvolgimento.

⟶ Sviluppo di una comunicazione che accompagna e restituisce i processi, più che limitarli a un racconto di esiti o risultati.

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Fanzine - Archiviare il futuro
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ZINE1 è un dispositivo vivo, un oggetto che nasce leggero e diventa mappa.
Non un resoconto lineare, ma un contrappunto di voci e immagini che mira a restituire la densità di un paesaggio collettivo. Non racconta i risultati ma i processi: cura, legami, trasformazioni che abitano il territorio. Il ritmo grafico e testuale non decora ma accompagna, organizza e rende visibile la complessità senza semplificarla.

Questo strumento è al tempo stesso archivio e laboratorio, radice e germoglio. Intende tenere insieme la coralità e l’individuale, il locale e il globale, il dettaglio e l’orizzonte. Un dispositivo di comunicazione che non promuove dall’esterno ma lavora dall’interno, rafforzando l’identità, rendendo condivisibile la visione, alimentando il movimento.

Dieci anni diventano pagine. Non cronaca lineare, ma intreccio di voci, esperienze, visioni. Un linguaggio che non riduce ma apre, che non si limita a mostrare risultati ma restituisce percorsi, dubbi, tentativi e relazioni.

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